24.11.2013 · Pubblicato in Ricerca, Produzione
PhoneBlocks, nasce dall’idea di Dave Hakkens di uno smartphone modulare, composto da diverse parti indipendenti, intercambiabili e facilmente sostituibili.
Ogni giorno buttiamo via milioni di dispositivi elettronici perché invecchiano e diventano usurati. Ma di solito è solo una delle componenti che causa il problema; il resto del dispositivo funziona ancora, ma è inutilmente gettato via.
I dispositivi elettronici non sono infatti progettati per durare. Questi costituiscono, pertanto, uno dei flussi di rifiuti in più rapida crescita in tutto il mondo, e il nostro telefono è una delle principali cause.
PhoneBlocks è un nuovo tipo di telefono, pensato a blocchi. Il device è costituito da ‘tre strati‘: un primo occupato dal display, in mezzo il circuito che mette insieme tutti i componenti (la base) ed un terzo con il resto dei moduli, dalla fotocamera al Wi-Fi, processore, batteria e memoria. In pratica si tratta di uno smartphone Lego, componibile e personalizzabile a proprio piacimento con i moduli più desiderati; ogni componente ha dei pin con cui agganciarsi alla base, permettendo all'utente di modificarne la composizione in base alle esigenze della giornata o del viaggio.
Pensando ad esempio di dover affrontare una vacanza, in questo caso l’autonomia e la fotocamera sono decisamente più importanti rispetto alla massima velocità della CPU o uno storage particolarmente generoso, ma nulla esclude la possibilità di portare con se i vari componenti e assemblarli di continuo.
Inoltre, in caso di rottura di qualche componente, si può facilmente sostituire con uno nuovo, o aggiornarlo con una nuova versione. Se il display si rompe basta disconnetterlo e cambiarlo con quello nuovo senza alcun tecnico necessario, il tutto è infatti tenuto insieme da poche viti che tengono salda la base ai diversi componenti.
Motorola, l’azienda di proprietà di Google, ha da poco deciso di concretizzare l'idea di Dave Hakkens.
Project Ara si presenta come dispositivo che fungerà da endoscheletro, la struttura portante dello smartphone, mentre sarà lasciato agli utenti il compito di scegliere quali moduli integrare nel proprio dispositivo. I moduli espleteranno tutte le funzioni possibili: batteria, videocamera, lettore di schede SD, tastiera e perfino processore, sensori o memoria aggiuntiva.
Il progetto mira a costituire una piattaforma hardware aperta altamente personalizzabile, che permetta a volontari di aggiungere i propri moduli al progetto. L’obiettivo è portare nell’hardware lo stesso tipo di cambiamento che Android ha introdotto negli OS per smartphone e, per raggiungerlo, Motorola è intenzionata a creare un ecosistema di sviluppatori, con requisiti d’accesso meno stringenti, così da incrementare il ritmo dell’innovazione ed accorciare i tempi di sviluppo.
Phonebloks e Motorola condividono quindi una visione comune: sviluppare una piattaforma di telefonia modulare, open-source, per tutti i gusti e le esigenze, e progettata per durare nel tempo.
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